David di Michelangelo (in marmo bianco)!

David di Michelangelo (in marmo bianco)!

Michelangelo Buonarroti, il genio italiano nato a Caprese (in Toscana) nel 1475.

 

 

Il David è una scultura realizzata in marmo (altezza 520 cm incluso il basamento di 108 cm) da Michelangelo Buonarroti, databile tra il 1501 e l’inizio del 1504 e conservata nella Galleria dell’Accademia a Firenze.

Largamente considerato un capolavoro della scultura mondiale, è uno degli emblemi del Rinascimento nonché simbolo di Firenze e dell’Italia all’estero.

David di Michelangelo (in marmo bianco di Carrara)!
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L’opera, che ritrae l’eroe biblico nel momento in cui si appresta ad affrontare Golia, originariamente fu collocata in Piazza della Signoria, come simbolo della Repubblica fiorentina vigile e vittoriosa contro i nemici.

Considerato l’ideale di bellezza maschile nell’arte così come la Venere di Sandro Botticelli è considerata il canone di bellezza femminile, molti ritengono che il David sia l’oggetto artistico più bello mai creato dall’uomo.

 

David di Michelangelo (il video)

Nel video qui sopra (tratto dal Canale Youtube della Galleria dell’Accademia di Firenze), il Direttore Cecilie Hollberg e la restauratrice Eleonora Pucci raccontano l’icona del rinascimento: il David. Un suggestivo approfondimento del capolavoro di Michelangelo Buonarroti, tra bellezza e conservazione.

 

Michelangelo Buonarroti

Le opere di Michelangelo sono uno dei motivi per cui ogni anno migliaia di turisti e viaggiatori giungono a Roma o a Firenze, ma anche in altri centri italiani (sue opere si conservano, infatti, non soltanto nella capitale e nel capoluogo toscano), per visitare i musei e le chiese che le conservano.

  • Il suo genio, inoltre, è stato multiforme: Michelangelo non fu soltanto scultore, ma fu anche pittore, architetto e poeta, e le sue opere non avevano pari per forza ed energia, ma anche per complessità e raffinatezza dei contenuti, oltre che per la loro tensione, che ci fa subito avvertire anche i dissidi interiori che viveva il loro artefice.

Michelangelo fu uno degli artisti più tormentati della storia.

Michelangelo Buonarroti
Michelangelo Buonarroti

Michelangelo Buonarroti, noto semplicemente come Michelangelo nacque a Caprese il 6 marzo del 1474 e morì a Roma il 18 febbraio del 1564. Come già scritto sopra, è stato un pittore, sculture, architetto e poeta italiano.

Michelangelo fu soprannominato il Divin Artista e protagonista del Rinascimento italiano.

Riconosciuto dai suoi contemporanei come uno dei più grandi artisti di tutti i tempi. Il suo nome è legato ad alcune delle più maestose opere dell’arte occidentale, fra cui si annoverano il David, il Mosè, la Pietà del Vaticano, la Cupola di San Pietro e il ciclo di affreschi nella Cappella Sistina, tutti considerati traguardi eccezionali dell’ingegno creativo.

 

Michelangelo e il marmo bianco di Carrara

Michelangelo Buonarroti, pur non avendo lasciato opere a Carrara, ebbe sempre un rapporto strettissimo con la città, soggiornandovi più volte per compiere frequenti visite alle cave, al fine di scegliere di persona i marmi che avrebbero dato vita alle sue opere.

Il primo soggiorno risale all’autunno del 1497: Michelangelo, all’epoca appena ventiduenne, raggiunse Carrara a cavallo per procurarsi i marmi necessari alla realizzazione della Pietà commissionatagli dal cardinale francese Jean de Bilhères-Lagraulas.

Dopo la prima esperienza, Michelangelo si recò altre volte a Carrara per procurarsi il marmo che serviva alla realizzazione delle grandi opere.

  • Grazie alla volontà di conoscere in maniera approfondita il materiale stando a diretto contatto con i lavoratori che a quel materiale dovevano il loro sostentamento, Michelangelo riuscì a colmare le sue lacune formative in materia di marmo, dal momento che, fino al momento in cui iniziò la Pietà, aveva sempre lavorato su blocchi già sbozzati.

Stando ai documenti e alle biografie, sappiamo che Michelangelo tornò a Carrara per la seconda volta nel 1503, quando l’Opera del Duomo di Firenze gli commissionò la realizzazione delle statue degli apostoli, e di nuovo nella primavera del 1505, poco dopo aver ricevuto la commissione del monumento funebre di papa Giulio II, che sarebbe diventata l’impresa più tormentata della sua carriera e della sua vita (il celeberrimo Mosè è scultura che fa parte di tale monumento, e fu eseguito in marmo apuano).

Michelangelo tornò un’ultima volta a Carrara nel 1521, per scegliere i marmi per la nuova commissione medicea, la Sagrestia Nuova, mentre l’ultimo contratto con Carrara che conosciamo è datato 1523: all’epoca, l’artista non si recò di persona in città, ma inviò un suo amico nonché fidato collaboratore, lo scalpellino Domenico da Settignano, detto “Topolino”.

Nell’immaginario collettivo, Michelangelo e Carrara appaiono come due “entità” legate indissolubilmente.

 

David di Michelangelo (in marmo bianco)!

 

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